NEWS

Povertà alimentare a Roma e in Italia, l’Oipa oggi presenta il nuovo report annuale

16 Ott 2024

A Roma, in particolare nelle aree ad est della Capitale, non si arresta l’insicurezza alimentare medio-grave e l’accesso al cibo risulta compromesso in 9 Municipi su 15.

A tracciare la mappa della povertà alimentare nella Capitale è l’OIPA – Osservatorio Insicurezza e Povertà Alimentare del Consorzio Universitario per la Ricerca Socioeconomica e l’Ambiente CURSA, che oggi presenta il report annuale “Lo stato della povertà alimentare nella Città metropolitana di Roma nel contesto italiano“, a Palazzo Valentini.

Il report, giunto alla sua terza edizione, ruota intorno a tre punti fondamentali: il fenomeno dell’insicurezza alimentare e la malnutrizione, l’accesso economico al cibo e lo stato dell’assistenza alimentare.

Durante la presentazione, interverranno, tra gli altri, Francesco Nazzaro per i saluti istituzionali (capo di Gabinetto, Città Metropolitana di Roma Capitale), Davide Marino (OIPA-CURSA), Carlo Cafiero (FAO), Livia Celardo (ISTAT), le ricercatrici Francesca Felici, Daniela Bernaschi, Federica Scannavacca Laura Di Renzo, infine l’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti del Comune di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi.

“Le attuali politiche per la lotta alla povertà e in particolare quella alimentare non sono né sufficienti e né efficaci in termini di welfare. Il principio base delle politiche di contrasto alla povertà alimentare dovrebbe essere quello di migliorare l’accesso a diete sane e sostenibili, favorendo la transizione verso un sistema agroalimentare ambientalmente sostenibile, socialmente equo e culturalmente inclusivo”, afferma Davide Marino, responsabile scientifico dell’Osservatorio Insicurezza e Povertà Alimentare del CURSA. Rafforzare l’accesso delle famiglie al cibo sano e di qualità, promuovere un’educazione alimentare diffusa e integrata e migliorare il sistema di aiuto alimentare e ottimizzare la distribuzione sono le tre proposte centrali avanzate dal nostro Osservatorio per contrastare il fenomeno dell’insicurezza e della povertà alimentare”, conclude Marino.

 

HIGHLIGHTS DEL REPORT

LA CITTÀ METROPOLITANA DI ROMA

Insicurezza alimentare e malnutrizione

L’insicurezza alimentare moderata o grave nella Città metropolitana di Roma Capitale negli anni 2021-2023 si attesta al 7.3% del campione intervistato. Sebbene vi siano segnali di miglioramento, la presenza di un numero di casi di insicurezza alimentare medio-grave richiede ulteriori interventi mirati per garantire la sicurezza alimentare di tutte le fasce della popolazione. Ad evidenziare elementi di malnutrizione nel Lazio si segnala l’aumento al 31,9% di adulti sovrappeso nel 2022/2023 e un consumo raccomandato di cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura da parte di solo il 5,9% della popolazione.

 

Accesso economico al cibo

L’accessibilità dei discount è del 22% superiore a quella dei supermercati, principalmente dovuta alla differenza di costo della dieta sana nei due tipi di negozi.  L’accessibilità al cibo sano risulta avere una forte componente territoriale: considerando la spesa al discount, in 4 aree della città l’accessibilità è insufficiente (molto bassa o critica); considerando la spesa al supermercato, l’accessibilità è compromessa in 9 municipi, con la presenza di 3 aree critiche ad est. Situazione a rischio rilevata anche per le famiglie numerose e monoparentali, un dato critico viste le percentuali che rappresentano sulla popolazione cittadina, circa il 20% e 13,80%.

Assistenza alimentare

Circa il 6,2% della popolazione di Roma Capitale ha richiesto aiuti alimentari nel 2022. La richiesta maggiore è avvenuta nel Municipio I e nel Municipio VI. Il Municipio XI ha registrato il più basso numero di enti di assistenza alimentare presenti sul proprio territorio. Tra le modalità di intervento assistenziale nei Comuni metropolitani intervistati nel 2023, la maggior parte dei prodotti è distribuita tramite pacchi alimentari. Il servizio “pasti itineranti” dedicato a cittadini senza fissa dimora risulta essere il meno erogato.

IL CONTESTO ITALIANO

Povertà

La povertà in Italia, nel 2023, si conferma un problema strutturale al 9,8%, con differenze geografiche e sociali marcate. I numeri stabili rispetto all’anno precedente, in un contesto di crescente inflazione e difficoltà economiche, è in sé un segnale di allarme.

Peggiorano le condizioni delle famiglie del Nord e quelle con lavoratori dipendenti, mentre il Sud continua a essere l’area più colpita. Nel 2023, le famiglie hanno visto una riduzione del loro potere d’acquisto dell’1,8%.

Insicurezza alimentare e malnutrizione

Il 5,7% della popolazione italiana, circa 3,4 milioni di persone, nel 2022 soffriva di insicurezza alimentare moderata o severa. Sovrappeso, obesità e malattie non trasmissibili legate alla dieta rappresentano questioni di interesse rilevante: il 43,1% della popolazione adulta è in eccesso ponderale, il 32,7% degli adulti tra i 18 e i 69 anni è in sovrappeso, e oltre il 10,4% è obeso. Nel 2023, i bambini italiani in sovrappeso sono il 19% e gli obesi il 9,8%.

Accesso economico al cibo

Il 6,9 % della popolazione italiana non può permettersi una dieta salutare. I dati rilevati tramite il nostro indice di accessibilità economica (IAE) mostrano che tra il 2018 e il 2023 la dieta attuale è diventata sempre più inaccessibile. A questo ha contribuito l’aumento dei prezzi alimentari totali, cresciuto del 21% nello stesso arco temporale. Un peggioramento si osserva anche per l’accessibilità economica ad una dieta sana raccomandata, sia a nord che a sud, nonostante rimanga una scelta relativamente più economica rispetto alla dieta attuale.

Assistenza alimentare

Il 4,9% degli italiani – 2,9 milioni – ha ricevuto aiuti alimentari nel 2023. La percentuale è tornata a scendere leggermente (-0,12%) dal 2021, ma il numero complessivo di assistiti resta elevato se confrontato con i valori pre-pandemici. Sale la quota di donne che ritira personalmente il pacco, superando quella maschile e ammontando al 51,7%. La quota di riceventi migranti, di origine straniera o parte di minoranze, ha le percentuali più alte rispetto al totale dei riceventi nelle regioni di centro e nord Italia, mentre al Sud la maggior parte degli assistiti è di origine italiana. Le quote minori di assistenza si registrano all’1,2% per le persone con disabilità e al 2,2% per le persone senza fissa dimora, probabilmente dovute alla difficoltà nella ricezione diretta dell’aiuto alimentare.

 Ufficio Stampa CURSA

 

Share This