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Piani di gestione per i siti MAB e Patrimonio dell’Umanità UNESCO (2012)

Committente: Ministero dell’Ambiente

Titolo completo: Definizione dei piani di gestione, funzionali alle esigenze dell’individuazione dei siti MAB e Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, per le aree protette marine nazionali anche in riferimento alle esperienze rivierasche del Mediterranaeo

Il progetto mira ad elaborare un modello di piano per i siti Riserva della Biosfera (MAB) e Patrimonio dell’Umanità (World Heritage) individuati nel contesto delle aree marine protette italiane, da affiancare alla “gestione ordinaria”, che verta prevalentemente su tre assi specifici: governance, conservazione, sviluppo.

Obiettivi

Gli obiettivi specifici del progetto mirano a:

  • realizzare un’analisi di scenario in Italia dei siti UNESCO MAB e WORLD HERITAGE
  • analizzare gli elementi che determinano la governance di alcuni siti in Italia
  • sviluppare un modello di gestione che consenta di verificare i requisiti richiesti alle aree per le procedure di iscrizione e identificare una griglia di criteri di ‘mantenimento’ dei requisiti certificati da verificare nel tempo
  • realizzare un caso studio (Plemmirio) al fine di testare il modello teorico su una situazione reale di adesione e di mantenimento dello ‘status’.

 

Attività

E’ stata realizzata un’attenta e accurata analisi della bibliografia sul tema, finalizzata alla raccolta delle informazioni utili per delineare l’inquadramento generale del contesto di analisi. In particolare sono state investigate le seguenti aree tematiche:

  1. Politiche internazionali e nazionali in materia di siti MAB-UNESCO, Siti UNESCO – WORLD HERITAGE, aree marine protette in ambito Mediterraneo, Gestione integrata delle zone costiere
  2. Definizione, istituzione e gestione delle aree oggetto di indagine
  3. Raccolta e analisi dei Piani di Gestione e dell’annessa documentazione rilevante
  4. Raccolta e analisi della documentazione relativa alle procedure di iscrizione e riconoscimento dei siti MAB-UNESCO e WORLD HERITAGE
  5. Raccolta e analisi delle Buone Pratiche gestionali in ambito dei siti UNESCO (MAB E WORLD HERITAGE).

A seguito è stato possibile intraprendere un’indagine sul campo relativa alla governance, volta ad individuare le forme di coordinamento a livello nazionale e territoriale delle aree marine italiane. L’analisi ha riguardato i seguenti punti:

  • Esistenza e caratteristiche dell’ ente gestore con potere decisionale
  • Presenza e vigenza degli strumenti di pianificazione e programmazione
  • Complessità amministrativa della RB
  • Aspetti di eccellenza della Governance della Riserva della Biosfera
  • Conflittualità riscontrate nell’attività di gestione
  • Possibilità di miglioramento e sviluppo
  • Promozione di azioni di cooperazione internazionale
  • Presenza di una specifica attività di comunicazione
  • Grado di diffusione dell’informazione per incoraggiare l’adesione dei portatori di interesse
  • Implementazione da parte dell’ente gestore di attività finalizzate alla formazione sia dei portatori di interesse che degli stessi gestori.

La seconda fase operativa consiste nello sviluppo del modello di gestione che identifichi e valuti i fattori chiave per la verifica in itinere del mantenimento dei requisiti conseguenti alle procedure di iscrizione UNESCO. Il modello utilizzerà come base conoscitiva i risultati della fase precedente ed una metodologia partecipativa per gli studi di scenario. Il raggio d’azione si concentrerà su alcune AMP preliminarmente identificate e condivise.

Infine la terza fase operativa consisterà nella validazione del modello attraverso la verifica in situ e la condivisione dei risultati con interlocutori privilegiati. L’analisi e validazione del modello consentirà di definire delle linee guida per l’implementazione del modello in realtà simili, al fine di garantirne la sostenibilità e la trasferibilità, insieme alla diffusione di buone pratiche messe in atto.

Risultati finali

La ricognizione delle forme di coordinamento adottate in sede interministeriale o territoriale riguardo le aree marine già iscritte all’interno di una classificazione internazionale e a quei territori che intendono avviare procedure di riconoscimento, appare funzionale alla realizzazione di un’efficace mappatura delle formule di governance sin qui adottate, all’elasticità applicativa del modello e alla delimitazione del campo d’indagine del progetto.

Lo studio della diversa modulazione del piano di gestione è analizzato in una duplice chiave:

  • agevolando le risposte delle aree protette rispetto agli standard di tutela richiesti in sede internazionale e ai relativi obblighi cui l’Italia è vincolata, assicurando così un continuo e concreto ausilio a Enti gestori, Amministrazioni pubbliche e stakeholder
  • facendo cogliere le opportunità di sviluppo offerte dal punto di forza del valore ambientale riconosciuto in un disegno di sostenibilità attraverso una strutturata programmazione.

 

Sviluppi futuri

Scopo della prosecuzione delle attività è completare alla fase di analisi e validazione del modello con un’attività di assistenza tecnica per il supporto tecnico-scientifico e giuridico-normativo, funzionale alla sua attuazione concreta a favore degli Enti gestori delle aree marine italiane e delle altre Amministrazioni territoriali interessate.
La corretta applicazione del modello sui casi pratici passa infatti per una fase di ausilio agli Enti Gestori per la redazione, la rivisitazione e l’integrazione dei piani di gestione nell’ambito dell’avvio di una procedura di riconoscimento – o nelle attività volte a mantenere la classificazione – nonché per la realizzazione di un approccio standard per gli Enti territoriali di riferimento.
L’organizzazione efficace ed efficiente dei rapporti tra i diversi soggetti, pubblici e privati, che intervengono con ruoli e competenze istituzionali di diverso ordine e grado nella gestione di aree marine, richiede un quadro integrato proteso verso gli obiettivi comuni di tutela e la valorizzazione ulteriore dei risultati e delle opportunità insite nel riconoscimento internazionale.

Partner
CURSA, società Lands Network

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